La conquista di una vetta senza la croce? Per la maggior parte degli alpinisti ed escursionisti è impensabile. Perché?
L’antesignano delle croci in vetta erano le croci meteorologiche che la storia ci riporta nel periodo medievale. Si pensava che queste croci avessero il potere di allontanare i temporali, le tempeste e la grandine. Inoltre, queste croci definivano anche i confini delle malghe e dei Comuni.
Le prime croci in vetta risalgono al XIX secolo ed erano simbolo di gratitudine per la salute, la fortuna in montagna e la pace. Anche il libro in vetta fu introdotto successivamente. Si tratta di un libro dalle pagine vuote fissato alla croce e su cui si può segnare il proprio nome una volta giunti in vetta.
A Racines si trovano croci in vetta su tutte le cime più note. Sulla Cima dell’Accla, per esempio, si può ammirare una piccola croce di colore rosso. Essa si integra perfettamente nello scenario montano e si riconosce molto facilmente. Le croci in legno sono molto diffuse per esempio sulla Punta di Mezzodì, sulla cima Fleckner, sulla Cime dell’Incendio e sulla Punta di Monte Giovo. E sono tutte diverse.